giovedì 7 agosto 2008
Orvieto, Todi, Spoleto, Cascia, Norcia, Castelluccio, Passo delle Capannelle, Roma
Comunque veniamo a noi.
Itinerario I
Principali Città: Roma, Orte, Orvieto, Monteleone d'Orvieto/Città della Pieve, Todi, Spoleto, Norcia, Castelluccio, Acquasanta Terme, SS80, Arischia, Antrodoco, Rieti, Roma.
Lunghezza: 660Km circa
Durata: 2/3 giorni
Difficoltà: Medio/Medio-Bassa
Consideriamo che si parte il Sabato mattina (anche sul presto) e non il Venerdì sera, dato che ogni volta salta fuori un' impedimento diverso.
Ci si lascia alle spalle la capitale percorrendo le dolci e poco trafficate curve della via Flaminia fino al bivio nei pressi di Magliano Sabina (l'ultimo paese di questa terra famosa per l'Olio di Oliva), quando si lascia la consolare per la SP150 che dopo circa 12Km ci porterà a Orte, il primo centro grandicello che si incontra. Dopo Orte si percorre la SP59 che successivamente cambia nome in SP8 fino ad Amelia dopo il quale diventa SS205, (poi dicono che in Italia ci si perde, grazie al cazzo!) fino nei pressi di Orvieto dove si prende la SS71 (che stavolta, fortunatamente, non cambia nome). Si percorre tutta la statale 71 fino a Monteleone d'Orvieto (oppure se si vuole continuare fino a Città della Pieve) dove poi si prende la SP57, la SS317 e la SS79Bis fino a Todi. Da Todi si va in direzione Spoleto con la SS418. Qui ci si puo' fermare per la notte, visto che si è arrvati a circa la metà del percorso(295/660). Comunque come dice la prima regola del viaggiatore, a meno di particolari impedimenti, meglio continuare, fare piu' KM possibili e avvantaggiarsi il viaggio di ritorno visto che ci rimane un solo giorno a disposizione dopo questo.
Dopo Spoleto si comincia a vedere la montagna percorrendo, tramite la SS395, il Passo di Cerro dove si sfiora un' altitudine di circa 770m giungendo quindi a Castel San Felice dove si percorre la SP471 fino a Cascia e poi la SP474 sino a Norcia e successivamente fino alla Piana di Castelluccio con la SP477. Qui si fa' una sosta comunque per ammirare il paesaggio che forma la Piana, simile, per conformazione, alla piana di Campo Imperatore. Da Castelluccio si prosegue fino ad Arquata del Tronto dove si riprende la SS4 Salaria (...ancora tu, ma non dovevamo vederci piu'?...) fino ad Acquasanta Terme, dove si gira per la SP7 per attraversare il cuore della parte settentrionale del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga fino ad arrivare ad un'altra strada altrettanto mitica, la SS80. Inutile dire che, prendendola verso destra si arrivi al Passo delle Capannelle, quindi ad Arischia.
Il resto è noto a tutti (Antrodoco, Rieti, Roma) e infatti dopo Passo Corese diventa il tratto piu' brutto, oltre che noioso, per via del tanto traffico che si incontra tra Monte Rotondo e Roma quindi varianti all'ultimo e, ovviamente anche ad altri tratti, sono ben accetti.
Autoturismo e Mototurismo
Mentre mettiamo a posto una tenda montata la notte prima.
La cosa è poi continuata l'anno scorso, dopo un anno di pausa nel 2006, quando un collega di lavoro, il famosissimo motociclista Emiliano de Franceschi in arte "L'ho pijata" mi propose un altro viaggio, di nuovo in Spagna ma stavolta lungo i Pirenei e la Provenza passando per le città costiere di Biarritz e San Sebastian sul Golfo di Biscaglia. Acettai subito entusiasta, non considerando un piccolo particolare: il viaggio era in moto, un mezzo per me molto poco conosciuto; alla fine tra ripensamenti e indecisioni vinse pero' la voglia di viaggiare. Così nel giro di un mese comprai la moto, un Honda Hornet 600 del '99 e tutto l'occorrente per viaggiare: borse morbide laterali Givi, borsa da sella Givi. Oltre a queste cose non potevano mancare anche l'occorrente per le soste di fortuna tipo tenda impermeabile, picchetti ma anche sacco a pelo e materassino. Risultato: la moto era talmente carica che si riusciva a vedere a malapena. (qui nella foto era la prima).
Fu così che rimasi letteralmente folgorato dal mototurismo.Sarà stata l'atmosfera estiva, la novità di un viaggio così diverso, la passione per i viaggi stessi, ma da quel giorno non riesco a fare a meno di pensare a nuovi itinerari da fare in sella alla moto.
Il terzo anno, il 2008, si presentava non pieno di difficoltà, vista l'improvvisa assenza di persone che volevano intraprendere un viaggio in moto, ma alla fine, il mio "compare" Bebbo, dopo vari ripensamenti si è lasciato coinvolgere e devo dire che è rimasto molto contento, sia dal tipo di vacanza ma anche dall'itinerario da me scelto (cosa di cui vado orgoglioso) e ovviamente da questa splendida regione che è la Sardegna, ma questo del resto anche io. Il risultato quindi è stato fantastico: un mix di strade perfette dove abbiamo sfogato le nostre belve a due ruote, un mare che non ha nulla da invidiare a quelli caraibici, una cucina casareccia e genuina che ha pochi rivali, anche nel resto dell'Italia, e infine una propsetrità di bellezze locali che penso non abbia eguali in quanto a proporzioni (il 90% delle ragazze sono bellissime, 2 occhi neri e lucidi che ti sorridono). Qui siamo vicino Tempio Pausania nella Gallura.
Autoturismo e Mototurismo, due facce della stessa medaglia, due modi di viaggiare ugualmente divertenti e ricchi di emozioni, episodi da ricordare e posti da fotografare.Il primo ti permette di viaggiare in compagnia, con tutto cio' che comporta (risate, musica, cazzeggio vario), il secondo piu' introverso e solitario, per forza di cose, ma che ti permette di fonderti con i luoghi che attraversi, cogliendo tutte le sfumature dell'aria che prendi in faccia, odore, temperatura, umidità. Altre emozioni. Anche se un viaggio in machina con gli amici lo rifarei molto volentieri.
E così quando ho un attimo di tempo provo ad organizzare la prossima uscita in moto che sia su strade ben note come il Passo delle Capannelle e dintorni (orami fedelissima meta per le caratteristiche della strada) oppure ancora sconosciute, come per esempio quella in fase di studio tra Lazio, Umbria, Marche e Abbruzzo (A breve seguiranno specifiche per gli interessati).
Il Dio OHLINS
Ecco a voi l'immagine della perfezione. Cerchi OZ Blu alleggeriti, pinza Brembo serie Oro ad attacco radiale con annessi dischi flottanti da 320mm e, naturalmente, il favoloso gruppo composto da Forcella rovesciata pluriregolabile e piedino Ohlins......uno spettacolo di perfezione ingegneristica....Trattasi dell'avantreno dell'Aprilia RSV1000Factory/Tuono Factory.
A tal proposito, per chi ne volesse sapere di piu' sulle sospensioni (regolabili e non), su come agiscono e su come regolarle c'è un bell'articolo pubblicato sul sito del club Aprilia v60 il club dove porto a fare i tagliandi alla moto. http://www.apriliav60.it/readarticle.php?article_id=6